mercoledì 14 febbraio 2018

Disinformazione elettorale. Il partito del non voto

Una campagna elettorale di così basso livello raramente si è vista. Un Paese che in questi anni è cresciuto a fake news e indignazione ormai ha perso qualsiasi punto di riferimento. Basta un link che millanta qualsiasi nefandezza perpetrata dai potenti per poter scatenare indignazione, moltiplicazione di odio sui social network e proteste. 













La politica ha rilevato questa crisi di fiducia da parte dell'elettorato, che è resa evidente tra l'altro dagli scarsi numeri di affluenza nelle elezioni precedenti e per la crescita di movimenti nati e sviluppatisi sulla protesta. Tutte le forze partitiche, chi più chi meno, ha deciso di basare tutto parlando alla pancia degli elettori soprattutto per nascondere l'incapacità di questi anni di dare risposte concrete ai problemi più grandi di questo Paese.
In realtà, dalle elezioni 2013 a oggi, da quando Bersani non se ne uscì con la "non vittoria" per passare al "Renzusconi" e finire con Gentiloni la campagna elettorale non è mai terminata. In questi mesi siamo passati per le forche caudine del trolling politico, la strumentalizzazione ideologica dei maggiori accadimenti nazionali e internazionali per meri calcoli propagandistici e l'aria si è davvero resa irrespirabile. 

Siamo d'accordo, le campagne elettorali sono uno dei peggiori periodi dal punto di vista della credibilità politica, ma in Italia si sta davvero rasentando il ridicolo. Un po' la sagra di chi la spara più grossa. 

Quelle che dovrebbero essere le questioni più importanti di questo periodo sono tenute sottotracciaperché non fa comodo parlarne, perché non conviene. 
Ma davvero il tema principale su cui scannarsi è l'immigrazione?

Corruzione, competenze, ripresa dell'economica e ripresa dell'occupazione giovanile sono temi usciti fuori dal dibattito.
Mesi e mesi di martellamento mediatico trasformato il tema dell'immigrazione in una consolidata "bomba sociale" che sta per esplodere causa l'invasione dei migranti spesso definite "risorse di" del politico di truno che tenta di riportare il discorso in toni più consoni a quello civile e democratico. 
La destra è riuscita a imporre quelli che sono i propri storici cavalli di battaglia sul panorama politico nazionale e tutti gli altri presi sempre da quella corsa al parlare alla pancia dei social, più che del Paese, non stanno facendo che rincorrere questo andazzo.

Il movimento 5 stelle punta tutta sulla presunta onestà indefessa dei propri membri, come se bastasse l'onestà per poter governare con competenza.

Il pd attraverso Renzi sta basando sullo storytelling di quanto fatto nei giorni di governo.
Mentre a sinistra le pur lodevoli formazioni politiche che sono emerse non riescono a raggiungere la ribalta mediatica se non per esponenti forti come Boldrini e Grasso per Leu.

Il resto è perso nei menandri della non considerazione mediatica chiaro risultato delle divisioni all'enne periodico che fanno perdere credibilità

In questa cmapagna elettorale sono comunque i fomentatori d'odio e i duri e puri a dettare la linea.


Mi chiedo dove siano finiti quei temi su cui si dovrebbe dibattere ?
I partiti sono sempre più sui social e poco tra la gente, perché è chiaro a livello di impegno costa meno la campagna martellante sui social network che andare tra la gente per capirne i veri problemi.
La realtà è che le persone si sono incattivite e non si fidano più di istituzioni e organi che dovrebbero rappresentarle.

Il processo di deligittimazione è completato, in questo il movimento cinque stelle ha completato il lavoro. Ci troviamo di fronte a uno scenario politico in cui è quasi certo che nessun partito o coalizione avrà la maggioranza per poter governare. In cui gli schieramenti di campagna elettorale sono pure costruzioni propagandistiche con niente in comune se non l'obiettivo di accaparrarsi più voti possibili. 

Viviamo in uno Paese in cui durante una campagna elettorale, già si sa che non ci sarà nessuna maggioranza e già si pensa alla campagna elettorale successiva.

Viviamo in uno Stato di campagna elettorale permanente e il fascismo è sempre più una moda.
Mi chiedo che senso abbia votare se non puoi scegliere nulla e hai solo l'illusione di decidere.
Che vinca l'astensionismo.



Nessun commento:

Posta un commento