La dedica della settimana
Decidere su cosa scrivere questa settimana è stato molto difficile, per quanti sono gli argomenti, stavo quasi pensando di non pubblicare nulla e restare questo fine settimana in silenzio, perché davanti a tanta violenza resti immobile, sbigottito e con il nodo in gola.
Sentirsi accerchiati è facile in questo momento ed è facile soprattutto dar voce alle bocche di fuoco.
La mia prima reazione era quella di non scrivere, mettere uno schermo nero come pausa di riflessione.
Poi l'insofferenza a qualsiasi forma di costrizione ha smosso il mio cervello e già sapevo che, nel momento in cui le dita avrebbero cominciato a ticchettare sulla tastiera non si sarebbero più fermate f, così come i miei pensieri.
Quando mi sono trovato a stilare una scala di valori per me fondamentali, al primo posto ce n'era uno a cui non avrei potuto davvero rinunciare: la libertà.
Mi sono chiesto che senso avrebbe avuto non scrivere e perché avrei dovuto rinunciare a esprimere il mio dissenso.
Sì perché attraverso questo blog, io esprimo dissenso,più o meno costruttivo, ma comunque dissenso. La libertà di dissentire è la base della democrazia e della nostra civiltà, per questo mi ritrovo ancora a scrivere oggi, in certi momenti non si dovrebbe restare in silenzio.
La dedica della settimana #12 è quindi per la libertà, quella possibilità di dissentire che mi permette di scrivere queste frasi in questo blog, che permette a tante persone di continuare a lottare, quella libertà contro il terrorismo e l'estremismo religioso, contro le mafie, che vedono negli uomini liberi la loro più grande minaccia. Quella libertà di cui già vi ho scritto varie volte, come quella di un post di un po' di settimane fa, quel #Libriamo dedicato agli
intellettuali italiani che seppero dire di no al fascismo descritti nel
libro di Boatti Preferirei di No.