sabato 30 maggio 2015

#LaDedicaDellaSettimana n.8 va ai rohingya abbandonati e dimenticati da tutti nel Golfo di Bengala

Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana


Di profughi e di "ultimi" te ne ho già parlato in questo post ne "La dedica della settimana n.3" del 25 aprile, quando, oltre che a parlarti della Liberazione, ti avevo anche scritto dei viaggi della speranza dei migranti verso l'Italia, che troppo spesso finiscono in fondo al mare. In quel post ricordavo a tutti noi, che è solo un caso fortunoso che a farci nascere nella parte di mondo "giusta".
Con la dedica di questa settimana voglio parlarti di un'altra storia che sta passando sotto quiete indifferenza, solo perché non riguarda le nostre acque, solo perché non riguarda i nostri confini, solo perché quella realtà è più lontana della punta del nostro naso.




Parlo dei migranti rohingya di cui forse ti interesserà poco, perché sono lontani da noi, ma su cui bisognerebbe davvero riflettere. I rohingya sono in fuga dalla Birmania, un Paese discriminante che non li riconosce come cittadini. Continuano a scappare e ora sono abbandonati nel mare delle Andamane respinti dagli altri Stati.

martedì 26 maggio 2015

Difetti di comunicazione. Linkiesta, il Movimento cinque stelle in Liguria e la memoria di Peppino Impastato

Le elezioni regionali e quelle amministrative si avvicinano e non mancano le polemiche.
La diffusione di internet e della rete ormai è forte e buona parte delle battaglie politiche ormai si fanno sui social network.
Davanti allo schermo di un pc o attraverso un telefonino è più semplice esprimere la propria opinione con toni accesi, parole forti e molte volte al limite dell'attacco violento.
Il dissenso è acceso soprattutto sui social che sono diventati i canali di comunicazione principali.

L'occasione per parlarne in #DifettiDiComunicazione nasce dal caso sollevato da Casa della legalità e poi ripreso da un articolo del blog di Luca Rinaldi su Linkiesta, per la candidatura alle elezioni regionali liguri nella circoscrizione di Imperia di Daniele Comandini del Movimento Cinque Stelle.



Lo so cosa vi starete chiedendo ora, anche i Cinque stelle hanno degli impresentabili nelle liste?

Se leggete l'articolo di Rinaldi sembrerebbe di sì.
In realtà no. Ma andiamo per gradi.

sabato 23 maggio 2015

#LaDedicaDellaSettimana n.7 alla memoria di Giovanni Falcone eroe della lotta alle mafie #PerNonDimenticare

Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana 

 

Questo spazio è ormai diventato una dedica alla memoria di eroi, figure entrate nella nostra storia e purtroppo perdute da uno stato che, volutamente con la esse minuscola, non le ha mai meritate.

Avevo già parlato di alcuni di loro, vittime della mafia o del terrorismo ne La Dedica della settimana n.5 a Peppino Impastato, Aldo Moro e a tutte le vittime della criminalità.



Questa settimana ricordo una data che è una ferita.
Questo è il giorno in cui ammazzarono un uomo giusto. Questo è il giorno in cui ammazzarono Giovanni Falcone e la dedica della settimana n.7 non poteva che essere rivolta alla sua memoria e a quella di chi morì con lui.
In un Paese che ha bisogno di vedere il sangue e odorare polvere da sparo per poter accorgersi degli eroi, non bastano mille lacrime vuote per poter piangere un vero uomo delle istituzioni, prima combattuto e poi isolato. 
Un eroe morto di mafia di stato, perché per citare lo stesso giudice.

In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.


Per Giovanni Falcone.
La mafia sbanda,
la mafia scolora
la mafia scommette,
la mafia giura
che l'esistenza non esiste,
che la cultura non c'è,
che l'uomo non è amico dell'uomo.
La mafia è il cavallo nero
dell'apocalisse che porta in sella
un relitto mortale,
la mafia accusa i suoi morti.
La mafia li commemora
con ciclopici funerali:
così è stato per te, Giovanni,
trasportato a braccia da quelli
che ti avevano ucciso.
 
Alda Merini

 

giovedì 21 maggio 2015

#Libriamo in volo con Herman Hesse e Siddharta una guida alla ricerca di se stessi

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene.
I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera.
La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.
Anche questa settimana,

#Libriamo

Con questa "rubrica" ogni settimana ho la scusa per parlare di un argomento che amo: la lettura.
I libri sono una parte molto importante della mia giornata e delle mie notti. Quando si scrive, si cerca di trovare argomenti interessanti, originali, che possano fare da ponte tra te e le emozioni di potenziali lettori. Ho scritto spesso per dare sfogo a quella valvola interna che ogni tanto ha bisogno di uscire, poi c'è quella scrittura dedicata agli altri, quella che uso per trasmettere e informare. Ma in fin dei conti, anche quando si dà sfogo alla propria indole, ci dedichiamo comunque a qualcun altro.
Perché, in fin dei conti, non si smette mai di trasmettere un messaggio.

Libriamo deriva dall'amore per i libri esprime un gesto, un azione e un favore che passo a chiunque voglia coglierlo.

L'emozione racchiusa in un libro.

Questa settimana, l'accezione assume anche uno degli altri significati, quelli più consoni alla lingua italiana.
Oggi vi passo un trampolino che sicuro permetterà di librare il volo.
Perché è proprio questo che a me è capitato leggendo quest'opera magnifica che vi "libro".


Titolo: Siddharta
Autore: Herman Hesse
Editore: Adelphi
pp 197
Traduzione di Massimo Mila

Questo libro parla della ricerca di un uomo e in generale degli uomini, che la stessa nota introduttiva indica come quelli che non s'accontentano della superficie delle cose, gente inquieta e bisognosa di certezza, gente che cerca l'Assoluto, ossia una verità si cui fondarsi nell'universale relatività della vita e del mondo, e tale assoluto - trovano se lo trovano - in se stessi. Trovarsi è l'ansia costante di questi personaggi: pervenire a quella consapevolezza di sé che permette alla personalità di realizzarsi completamente e vive, allora, realmente, quelle ore, quei giorni, quegli anni che vengono di solito sciupati nella banalità quotidiana d'una esistenza «d'ordinaria amministrazione».

sabato 16 maggio 2015

#LaDedicaDellaSettimana n.6 contro l'omofobia e ogni discriminazione di genere #SiateFieriSiateAlleati

Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana


Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche
                                                  Felice Belloli, 
                      presidente della Lega Nazionale Dilettanti di calcio.

Dopo le dichiarazioni simil-razziste di Tavecchio durante la corsa a presidente della Figc, poi passate nel silenzio con l'elezione alla Federcalcio, un altro presidente della Lega dilettanti (Tavecchio aveva la stessa carica) offre il meglio di sé con un'altra grave esternazione tra il sessista e l'omofoba.
Non voglio dedicare un post a parole e personaggi del genere, figuriamoci, in Italia sono già tante le chiacchiere inutili poi finite nel dimenticatoio, soprattutto nello sport. Però queste dichiarazioni fanno pensare molto al livello della nostra società. 
Si sa, il mondo dello sport ha tanto da ricostruire e sono tanti gli aspetti su cui intervenire.
Uno tra tutti è quello dell'integrazione, della tolleranza e della convivenza pacifica che dovrebbero essere le basi dello sport e del calcio, ma il professionismo ha smesso di esserlo da tanto tempo.
L'omofobia è il classico argomento tabù. Per molti, gli omosessuali nel calcio non ci sono, per altri hanno paura di farsi avanti.
Con questi dirigenti e il clima degli stadi propenderei per la seconda ipotesi.
Se questa è la classe dirigente quanti passi in avanti si possono fare?
Pensando a queste stupide parole non può non venirmi in mente una celebre battuta.
Guardate quest'uomo: sembra un deficiente e parla come un deficiente, ma non lasciatevi ingannare: è veramente deficiente!
Groucho Marx
La dedica della settimana voglio però dedicarla a cose serie, non a queste parole stupide.
Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Oggi, come domani e ogni altro giorno, dovremo ricordarci dell'ignoranza e delle intolleranza da combattere, perché nessuno sia più vittima di discriminazione.


giovedì 14 maggio 2015

#Libriamo Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, quando un libro è sovversivo

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto da leggere, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene.
I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera.
La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.
Anche questa settimana,

#Libriamo

Questa settimana voglio librarvi ancora le belle sensazioni che può regalare la lettura soprattutto quando una trama e un messaggio risultano così ben fatti da entrarti dentro e bruciare come fuoco vivo. È una settimana importante per i libri, è iniziato il Salone internazionale del libro di Torino, il più grande evento dedicato ai libri in Italia con oltre mille editori presenti, millecinquecento incontri, spettacoli e presentazioni e migliaia di libri. Per una volta sono questi oggetti e chi li produce a essere i protagonisti. È sempre bello quando si parla di libri.

Dal canto mio il libriamo della settimana è ancora dedicato a un romanzo distopico. Ho scoperto di amare questo genere e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury  si inserisce nel filone di George Orwell e Aldous Huxley ed è ormai un classico.



 























Titolo Fahrenheit 451
Autore Ray Bradbury
Editore Mondadori
Collana Oscar classici moderni
pp. 210 Traduttore G. Monicelli Trasposizione cinematografica a cura di François Truffaut del 1966

Un libro dedicato alla forza sovversiva della lettura.
Sì perché in una società tecnologica dove il conformismo è imperante e bisogna che le persone siano utili, sempre impegnate, di fretta e produttivi, non ci deve essere spazio per il pensare.
Per questo i libri possono essere pericolosi.
Per questo sono illegali e sovversivi.
Per questo bisogna bruciarli tutti.
Fahrenheit 451 è proprio la temperatura di combustione della carta.

sabato 9 maggio 2015

#LaDedicadellasettimana n.5 a Peppino Impastato, Aldo Moro e a tutte le vittime della criminalità #NonInvano

Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana 


La dedica di questa settimana è sofferta e lascia ancora tante ferite.
Su questo blog ho sempre parlato dell'importanza della memoria per far crescere un Paese, perché se dimentichiamo le vittime che si sono sacrificate in un modo e nell'altro per la libertà, dimentichiamo quei valori fondanti su cui si basano i principi che hanno portato alla liberazione del Paese dal nazifascismo.

Non voglio essere retorico in questa importante giornata, perché oggi è per me la giornata di Peppino e di tutti quelli che come lui sono morti per la mano violenta delle mafie e del terrorismo.

Il nove maggio del 1978 veniva ucciso barbaramente Peppino Impastato, aveva trent'anni. Era solo un ragazzo coraggioso che si era opposto al dominio di Gaetano Badalamenti a Cinisi.

Quello stesso giorno veniva trovato in Via Caetani a Roma il corpo di Aldo Moro ucciso dalle Brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia.

Vittime della stessa violenza, due facce nere dello stesso Stato che non smette di avere mani insanguinate.


Perché si sa, la storia d'Italia è piena di vittime di criminalità organizzata e di terrorismo, vendute alla corruzione, ammazzate dalla collusione, condannate all'isolamento e uccise due volte dal colpevole silenzio delle Istituzioni. 


mercoledì 6 maggio 2015

#Libriamo e i Cento Passi ancora di Salvo Vitale nel ricordo di Peppino Impastato.

In un Paese in deficit di lettura è importante trasmettere le belle sensazioni che la lettura può regalare, soprattutto grazie a un libro che è capitato nella propria vita. Leggere è un viaggio intimo dentro noi stessi e per questo è importante intraprenderlo con la scelta del libro giusto. Non c'è una regola precisa per capire quale sia il libro giusto da leggere, l'importante è darsi la possibilità di scelta, perché, se il primo passo da fare è quello di iniziare a leggere, il secondo fondamentale è quello di scegliere bene.
I buoni libri migliorano la vita, ci fanno crescere e cambiano le nostre prospettive. Non bisogna mai sottovalutare la loro potenza con la consapevolezza che una vita senza lettura è più povera.
La mia sarebbe stata sicuramente anche più triste.

Anche questa settimana,


#Libriamo


Titolo     Cento passi ancora. Peppino Impastato, i compagni, Felicia, l'inchiesta
Autore    Salvo Vitale
Prezzo     € 10,20
2014, 153 p.
Editore    Rubbettino  (collana Zonafranca)

Questa settimana vi libro un ricordo particolare, uno dei personaggi che mi ha più colpito nelal lotta alla mafia.
Questo è un periodo speciale per parlarne, infatti, tra qualche sarà l'anniversario della sua morte.
Sto parlando di Peppino Impastato e di quei cento passi che lo dividevano da un tragico destino.

sabato 2 maggio 2015

#LaDedicaDellaSettimana n.4 alla generazione del 2 maggio, precaria a tempo indeterminato


Siamo tutti oggetto di manipolazione e disinformazione organizzata. Le notizie sono semplici fatti, sta a chi informa diffonderle o manipolarle. La narcolessia mediatica è proprio quella che ci propina chi oscura e manipola il mondo dell'informazione. Cercare di uscire da questo sistema perverso è dovere di qualsiasi essere pensante.

La dedica della settimana



Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà, per se stessi, non per gli altri,  ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
Joseph Conrad
Di lavoro te ne ho già parlato, lo so, in vari post e nella dedica della settimana n.2 che era  per i lavoratori della Whirlpool.
Di parole se ne spendono tante purtroppo e soprattutto nella settimana del primo maggio, in questi giorni però la dedica della settimana non può essere che per il lavoro e soprattutto a quella generazione tradita che in quel mondo non riesce ad entrare.
Vi parleranno dei numeri e mostreranno le  riforme, i risultati positivi e le crescite incoraggianti.
Diranno che è ora di sacrifici e che non possiamo più sopportare il peso dei ritardi del passato.
Annunceranno la ripresa, che il lavoro deve ritornare in Italia perché il futuro è dei giovani e un Paese senza lavoro non può crescere. Vi ripeteranno slogan che per questo bisogna aver fiducia e che questa è sicuramente #LaVoltaBuona.

Tante chiacchiere vi diranno.
Fate una cosa, per oggi non ascoltiamoli.

La dedica della settimana è per la nostra generazione, quella tradita da tante promesse quella sventurata, nata giovane nel momento sbagliato.